Inizio contenuto principale del sito

  • Ateneo

Il “pomodoro nero” che combatte l’invecchiamento adesso è un marchio registrato

Data pubblicazione: 07.04.2009
Back to Sant'Anna Magazine

Il “pomodoro nero” adesso è un marchio registrato. Sono stati infatti depositati dalle università titolari, tra cui la Scuola Superiore Sant'Anna, i primi due marchi comunitari “Sunblack” e “Tomantho”, relativi al “pomodoro nero” concepito nell’ambito del progetto interuniversitario “Tom – Anto” lanciato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca  e al quale hanno partecipato la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università di Pisa, l’Università di  Modena e Reggio Emilia e l’Università della Tuscia (Viterbo).
“Sunblack” è un pomodoro la cui buccia, in fase di maturazione, assume una colorazione viola tendente al nero dovuta alla presenza degli antociani, pigmenti che si trovano nell’uva nera e nei mirtilli, dal forte potere antiossidante, utile a contrastare la formazione dei radicali liberi e, quindi, a rallentare il processo di invecchiamento. Il pomodoro conserva all’interno una polpa di colore rosso e mantiene inalterato il sapore, è un supernutriente e può quindi garantire benefici alla salute. Si tratta del risultato di una ricerca che non ha fatto ricorso a tecnologie OGM, nella consapevolezza che tali alimenti non incontrano, al momento, il favore dei consumatori italiani.
Il risultato ottenuto con il “Sun black” rappresenta un’ulteriore conferma della vitalità della ricerca condotta in Italia: con circa 150mila euro (finanziamento del Ministero dell’Università) è stato infatti possibile un risultato che potrebbe modificare in maniera significativa l’alimentazione umana.
La registrazione dei due marchi  rappresenta anche un segnale della vivacità in termini di brevetti prodotti dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, caratterizzata negli ultimi tre anni da un notevole incremento, arrivando ad oggi ad un totale di 43 brevetti, 2 Design e 2 Marchi rispetto ai 14 brevetti del 2005. Di questo patrimonio, ben 15 tra brevetti e design sono stati oggetto di sfruttamento attraverso licenze, cessioni o utilizzo da parte del co-titolare.